Catanzaro – Benevento 1-0. Tabellino più breve editoriale.

212

catanzaro_benevento

Rete: 26′ pt Russotto.

Catanzaro (4-4-2): Bindi; Calvarese, Ferraro, Rigione, Catacchini; Marchi (dal 41′ st Uliano), Vitiello, Casini, Russotto ( dal 45′ st Bacchetti); Martignago (dal 31′ st Fiore), Germinale.
A disp.: Scuffia, Squillace, Tortolano, Fioretti.
All.: Brevi.

Benevento (4-3-3):Gori; Zanon, Signorini, Mengoni, Som; Vacca (dal 35′ st Campagnacci), Agyei (dal 1′ st Montiel), Espinal (dal 17′ st Altinier); Buonaiuto, Evacuo, Mancosu.
A disp.: Baiocco, Ferretti, De Risio, Di Deo.
All.: Carboni.

Arbitro: Sig. Francesco Fiore della sezione AIA di Barletta.
Assistenti: Sigg. Francesco Di Salvo della sezione AIA di Barletta e Nicola Favia della sezione AIA di Bari.
Ammoniti: 7′ pt Marchi (C), 14′ pt Rigione (C), 35′ pt Signorini (B), 40′ pt Vacca (B), 40 ‘ pt Martignago, 38′  st Casini (C).
Angoli: 9-4 per il Benevento (Pt 4-3 per il Catanzaro).
Recupero: Pt 1′; St 4’.

L’azione della rete:
26′ pt Cross di Calvarese dalla destra, in area Russotto è pronto a ricevere la sfera e con un piatto destro al volo la mette all’incrocio dei pali.

Considerazioni sulla partita:
Il recupero di oggi pomeriggio è stata una delle peggiori partite disputate dal Benevento, e assolutamente non concordiamo con la disamina fatta in sala stampa dal tecnico giallorosso Carboni, il quale affermava di aver avuto almeno 4-5 occasioni di segnare, e che per errori della squadra non sono riusciti a concretizzare.
Ci domandiamo quindi che partita abbia visto mister Carboni, e allora retoricamente glielo domandiamo qui di seguito.

Lei sa che il Catanzaro finora non ha mai perso in casa, ciò vuol dire che effettua un tipo di gioco che non permette alle squadre avversarie di poter imporre il proprio.
Sa che sebbene il mister avversario non è solito affidarsi ad un solo modulo, cambiando spesso di gara in gara, si affida però sempre alla difesa a 4, e ad un centrocampo folto tra moduli a rombo o ad “albero di natale”, con trequartisti che aiutano il centravanti di turno a giostrare su tutto il fronte d’attacco.

Tenuto conto di queste cose, allora lei, Carboni, perché si ostina a mettere in campo sempre e solo lo stesso modulo?
Addirittura cambiando l’intero centrocampo, così, giusto per farlo…
Abbiamo visto tutti come la squadra seppur abbia vinto domenica contro l’Ascoli, non è che abbia offerto chissà quale prestazione sul piano del gioco, eppure lei non effettua nessun accorgimento.
Anzi, una volta che si è ritrovato sotto, ha continuato a giocare come prima, ovvero a NON GIOCARE!
Sì perché è questo che abbiamo fatto: ci siamo rifiutati di giocare, tiri in porta il Benevento nel primo tempo non ne ha fatti; e dopo l’intervallo non è che abbia fatto di più.
Carboni allora lei cosa fa, quando ormai mancano solo 10-15 minuti alla fine del match?
Smantella tutto il centrocampo, creando un Benevento a trazione anteriore che però continua a non partorire alcunché.
Ci ricordiamo giusto un paio di tiri di Montiel finiti in curva, il tiro di Mancosu sulla barriera, e un paio di tiri ribattuti da Altinier su difensori avversari. Ok, sono dunque queste le 4-5 palle gol di cui parli?
Ma mi permetta un’altra domanda mister Carboni:
il portiere del Catanzaro, Bindi, quante parate ha fatto su queste occasioni da gol avute dal Benevento?
Tornando al Benevento a trazione anteriore: come può pretendere che il Benevento riesca a creare qualcosa, avendo i due soli centrali difensivi dietro col portiere, due terzini fluidificanti come Som e Zanon; e infine a centrocampo i due trequartisti Montiel e Mancosu, con Campagnacci e Buonaiuto sugli esterni ed Evacuo ed Altinier al centro in attacco?

Il gioco per tutti questi qui, chi lo crea? Vacca tornato in panchina e Di Deo rimasto seduto a fianco a te?

Dato che ormai vediamo Carboni come un allenatore che pensa solo ad adattare gli uomini al modulo, e non il contrario, proporrei per lui una soluzione alla Zeman come l’anno scorso a Roma.