Caruso torna a far parte della famiglia Forza e Coraggio: «Ho voglia di giocare»

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Le offerte non sono mancate, nonostante l’infortunio Carmine Caruso non ha perso il suo fascino calcistico. Il centrocampista si è preso il giusto tempo, si è lasciato alle spalle il periodo buio, ha meditato e alla fine ha visto prevalere le ragioni del cuore. Troppo forte il legame con la Forza e Coraggio per dire addio e allora, dopo lo svincolo di dicembre, ha deciso di tornare a vestire i colori giallorossi.

«Mentalmente sono carico, fisicamente sto bene ma non benissimo ovviamente. Ho il massimo entusiasmo, mi è mancato tutto in questo periodo: lo stress della partita, la stanchezza post allenamento, il rapporto con i compagni e il divertimento dello spogliatoio», sono le parole del giocatore tornato a pieno regime alle dipendenze di Antonello Mauro.

Adesso bisognerà riannodare quel filo reciso a inizio campionato: «La squadra non la conoscono, nonostante sia un figlio di questa società e un fratello per molti dei miei compagni. Alcuni, però, rappresenteranno una novità per me. Ritrovo comunque il solito ambiente della Forza e Coraggio, il mister Mauro e il prof Ventura. Un ambiente familiare insomma».

Un ambiente che non ha mai lasciato, continuando a seguire da tifoso le sorti dei giallorossi. Caruso, del resto, dalle parti del “Mellusi” è ormai di casa e proprio da quel campo è pronto a ripartire. «La squadra sta disputando un ottimo campionato, rispettando quelle che erano le aspettative iniziali. Adesso ci attendono sette finali e potrà succedere di tutto. Sabato avremo una partita difficile contro la Virtus Goti, formazione che occupa una posizione di classifica migliore della nostra», prosegue il giocatore, «più o meno sono consapevole della mia situazione attuale, sto bene ma non ancora in condizione ottimale. Queste gare conclusive della stagione saranno utili sotto quel punto di vista ma io voglio giocare, voglio sentirmi partecipe, il resto lo valuteremo strada facendo».

Un nuovo inizio, insomma, ma per voltare definitivamente pagina c’è un ultimo step da superare: «Ringrazio tutti, la società, l’allenatore, lo staff e i ragazzi principalmente. Non mi hanno mai fatto pesare la mia precaria condizione in questi ultimi mesi».