Camporese: anche se gioco poco, mi sono ambientato benissimo a Benevento

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camporese-in-sala-stampaQuando la squadra fa bene, è difficile per un difensore trovato il proprio spazio, sabato c’è stata l’occasione e quindi ho debuttato con la maglia giallorossa, quando sto bene, ovviamente sono sempre a disposizione per l’allenatore.
Mi sono svincolato da Empoli, ho valutato assieme al mio agente la scelta da poter fare, e visto che a Benevento c’è stato un grande entusiasmo per la promozione, ho pensato potesse essere la scelta giusta, il campionato cadetto è molto lungo, e quindi sicuramente ci sarà spazio per me e per altri ragazzi come me che hanno giocato meno rispetto agli altri, le mie aspettative restano sempre le stesse: lavorare, lavorare, e mettere in difficoltà il mister la domenica.

Posso dire che la difesa per un allenatore, se la difesa concede poco, è difficile che venga cambiata, mi metto nei panni del mister e anche io avrei pensato la stessa cosa, è normale che sia così. Al momento giusto, quando il mister deciderà di farmi giocare, cercherò di dare il mio contributo nel migliore dei modi.
Sto notando un giusto clima, è normale che quando le cose vanno bene ci sia un po’ più di serenità, noi lavoriamo costantemente per far sì che il risultato sia lo stesso delle ultime due partite, ognuno vive a suo modo il pre partita, e io personalmente lo vivo tranquillamente.
Il gruppo mi sembra molto sano, non conoscevo prima il mister, ma l’ho trovato molto preparato nella preparazione delle partite, e devo dire che ci sono tutti i presupposti per far bene, non posso dire quale possa essere l’obiettivo finale, pensiamo solo a fare bene.

Diciamo che uno “scontento” in squadra c’è sempre, in questo momento sono io, ma l’importante è il bene del Benevento, d’altronde ho fatto anche un triennale, quindi sono convinto della scelta fatta quest’estate.
Ovunque vado, mi fanno sempre questa domanda, ovvero come ci si trova dall’essere passati a giocare a 18 anni in serie A con la Fiorentina. Ho avuto un infortunio che mi ha portato difficoltà, arrivare ad alti livelli è facile, il difficile è restarci. Sono molto autocritico perché è troppo facile piangersi addosso, e nemmeno mi piace. Non sono più giovanissimo ma ho ancora qualche anno per dimostrare qualcosa di importante.
Sembrava che se non giocavo, io non mi fossi ambientato qui a Benevento, invece va tutto abbastanza bene, manca soltanto qualche minuto in più in campo; la bimba è iscritta qui all’asilo, un altro sta arrivando, quindi tutto ok.