Riportare la A a 18 squadre? Cairo dice la sua citando la favola Benevento

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La serie A si interroga dopo l’esito dell’asta per la cessione dei diritti televisivi relativi al triennio 2018-2021. La sola offerta di Sky, tra l’altro mettendo in busta la metà di quanto si aspettava di incassare la Lega, ha portato all’annullamento del bando. Se ne riparlerà a dicembre, sperando che spuntino fuori antagonisti degni alla televisione di Murdoch e capaci di far lievitare il prezzo di vendita.

Se lo augurano i club, delusi dal mancato appeal suscitato dal campionato di A. Fiducia la mostra invece il presidente Urbano Cairo, intervistato da Marco Iaria per la Gazzetta dello Sport. Il numero uno del Torino si è detto ottimista e tra le possibili soluzioni per ridare slancio al calcio italiano non vede la possibilità di tornare a un torneo a 18 squadre. Per motivare il proprio pensiero, Cairo prende come esempio il Benevento, ultimo arrivato nell’Olimpo del calcio tricolore.

«In Inghilterra e Spagna sono 20 (le squadre ndr) e non è che i loro campionati siano meno interessanti», si legge in un passaggio dell’intervista del presidente granata, «e poi è una bella cosa offrire maggiori chance di arrivare in Serie A, lo considero positivamente per tutto il movimento. Consentire anche alle outsider di sognare il massimo campionato è un modo per coinvolgere tutto il Paese, un po’ come il Giro d’Italia. Penso all’ultima impresa del Benevento».