Il Benevento sa complicarsi la vita: giallorossi “specialisti” nella partenza ad handicap

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Il rush finale è ormai scattato da tempo. In un campionato sostanzialmente equilibrato, tutte le ventidue protagoniste sono alla ricerca di punti preziosi per centrare i rispettivi obiettivi. Solo l’ultimo turno di Pasquetta sembra aver dato due indicazioni precise: la Spal ha scavato un piccolo vuoto rispetto alle inseguitrici e sembra destinata ad approdare trionfalmente in A e in coda appaiono complicate le situazioni di Pisa e Latina, aggravate da problemi societari che ne hanno condizionato il rendimento.

I punti, insomma, continuano a servire praticamente a tutti e regalare vantaggi all’avversario di turno può risultare deleterio. Se non altro basterebbe chiedere al Benevento che nell’ultimo periodo ha sbagliato spesso l’impatto con la partita, ritrovandosi sotto nel punteggio dopo pochi minuti. Una situazione indubbiamente non ideale, visto che oltre a costringere i giallorossi a rincorrere si finisce così col gettare al vento l’intero lavoro di una settimana. Se Baroni ha le sue responsabilità – l’iniziale 3-4-3 di Brescia è una decisione più che discutibile – sul banco degli imputati finiscono anche l’attenzione e la concentrazione di un gruppo apparso molle in diverse circostanze.

Al “Rigamonti” la porta giallorossa è rimasta inviolata per appena otto minuti. L’inzuccata di Lucioni ha messo subito in salita la strada per la Strega, proprio come era successo nella precedente trasferta col Cittadella, con Gori costretto a raccogliere in fondo al sacco la conclusione di Iori dopo appena nove giri di lancette. Era andata leggermente meglio a La Spezia, dove il “fortino” sannita aveva retto per dodici minuti prima di cadere davanti al tiro di Piccolo. Per fortuna in quell’occasione la truppa di Baroni riuscì a sovvertire l’esito dell’incontro non pagando dazio all’ennesimo impatto negativo sulla contesa. Cosa che non era avvenuta contro Trapani e Perugia. Se contro i siciliani, però, il generoso rigore trasformato da Coronado era arrivato poco prima della mezz’ora, contro gli umbri l’inzuccata di Nicastro dopo neanche un minuto dal fischio di inizio aveva condizionato l’intero svolgimento del match. Partenze ad handicap, insomma, che hanno frenato e non poco il cammino della Strega.