Benevento-Pisa. Dalla sala stampa Ugolotti, Rajcic, Altinier, Perez, Vigorito, Pane.

668

Guido Ugolotti, allenatore del Benevento Calcio.

I ragazzi sono stati bravi, sapevamo che era una partita difficile, ma abbiamo tirato fuori il carattere, e alla fine siamo andati anche un po’ in affanno, perché avevamo alcuni giocatori che non scendevano in campo da diverse partite. Io so che ho a che fare con dei professionisti, quindi mi aspettavo la risposta di oggi, un professionista deve saper gestire tutte le situazioni, sia nei momenti positivi che negativi.
Marchi ha avuto un affaticamento muscolare, Montiel ha avuto una ripercussione sulla cervicale quando è caduto, gli girava la testa e quindi ha preferito uscire.
La scelta di giocare a quella maniera a centrocampo era perché dovevamo mettere un giocatore su Mingazzini, poi mi preoccupava anche Tulli, per questo ho deciso di giocare con tre centrocampisti centrali.
Il Pisa ha fatto la sua partita, dobbiamo dare loro merito che ha cercato di rimettersi in partita, abbiamo concesso loro qualcosa, e non è facile non concedere niente ad una squadra che era prima in classifica.
Indubbiamente Rajcic ha svolto una partita da 10 in pagella, è un professionista esemplare che quando non pensa ad altre cose ci può dare una grossa mano.
Gori fa parte della squadra, altrimenti che ci sta a fare? E’ stato determinante perché si è fatto trovare pronto al momento giusto, con quell’intervento al 47′ della ripresa.
Le squadre che ci stanno davanti in classifica hanno avuto semplicemente più costanza di rendimento rispetto a noi. Oggi siamo stati bravi a crederci, e spero che questa partita convinca il gruppo che è capace di arrivare a risultati importanti.

 

Ivan Rajcic, centrocampista del Benevento Calcio.

Fa piacere anche in momenti di difficoltà come questo che sto passando, sentire gli applausi dai tifosi per una vittoria come quella di oggi. Io credo molto in me stesso, anche quando vengo criticato, penso che in settimana bisogna lavorare con umiltà e scendere in campo senza presunzione, e ciò porta quindi a giocare tranquillamente.
Sicuramente questa partita qua non era facile, al momento del 2-1 entra in gioco la paura che possano raggiungerci, cala la linea della palla, ci si chiude un po’, ma è normale. Fortunatamente non è finita come a Latina.
Durante l’arco dei 90 minuti è importante non sentire i fischi, noi ci aspettiamo sempre che questi se ci devono essere devono arrivare al 90′, alla fine della partita, e che prima ci sia solo supporto da parte dei nostri tifosi.
Quando gioco con un mediano di quantità riesco ad essere più lucido in fase di costruzione e magari di dare una mano anche in avanti.

Cristian Altinier, attaccante del Benevento Calcio.

Dopo il gol gli equilibri psicologici si spostano, prendi fiducia, e anche se la partita si giocava alla pari, sul 2-1 abbiamo temuto i fantasmi del passato. I fischi non fanno piacere a nessuno, quindi se non ci sono è meglio.
I gol li dedico a tutta la squadra, venivamo da un brutto periodo di risultati, dal ritiro, e quindi i miei gol sono tutti per loro, per i miei compagni.

Leonardo Perez, attaccante del Pisa.

E’ stata una partita decisa dagli episodi, chi ha segnato per prima ha gestito la gara, il Benevento poi è stato bravo a gestire gli ultimi minuti, quindi ha meritato la vittoria. E’ stato un peccato non riuscire a sbloccare per primo il risultato, anche perché proprio io ho avuto l’opportunità di segnare, peccato che sono scivolato e ho perso il tempo per la conclusione.
So che dalla finale col Crotone il Benevento cerca di salire, costruendo ogni anno una squadra che risulta essere sempre quella con la migliore rosa del campionato, è così anche questa stagione, e assieme alla Nocerina, penso che il Benevento ha il miglior organico.

Oreste Vigorito, presidente del Benevento Calcio.

Sono due settimane che i tifosi di questa città hanno abbandonato le polemiche e i fischi, ci hanno dato l’esempio, anche i tifosi dei distinti che a Latina in coppa si sono uniti a quelli della curva sud per cantare e tifare tutti assieme.
Dobbiamo finire di sentirci degli eroi se si vince, e dei traditori se si perde. Dobbiamo tornare a come eravamo prima, essere umani. Vi dico che dopo aver detto diverse cose ieri sera ai calciatori in ritiro, sono tornato a casa molto più sereno, e stanotte ho anche sognato che vincevamo il campionato. Sono arrivato qui che non sentivo nemmeno la tensione della partita, tensione che ho sentito solo per un attimo, anche perché ho capito che i ragazzi si sono impegnati veramente.
Mi sono reso conto che non posso farmi prendere dagli isterismi che prendono a molti altri presidenti. Ho detto ai giocatori che non ci saranno altri ritiri punitivi, anche se perderanno tutte le partite; decideremo di volta in volta.
Ho detto loro inoltre che se qualcuno non si sente di far parte ancora del progetto, me lo venisse a dire e per gennaio troveremo una soluzione.
Dobbiamo essere noi a stare vicino ai giocatori, dite che io li proteggo e li coccolo? Allora sì, ditelo pure. Ora torniamo in piena normalità: rapporto con la stampa, rapporti con i tifosi. Giocare a calcio non è una guerra, ma è un gioco, un divertimento, e dobbiamo cercare di viverla così, anche perché la vita non è fatta di solo calcio.
Consentitemi di fare attraverso di voi, gli auguri a tutti i tifosi e a tutta la città.
Personalmente sono convinto che i ritiri non servono a niente, lo pensavo anche prima, ma mi sono fatto trascinare da chi avevo intorno, perché nel mondo del calcio si pensa che possa essere utile.
Fare il ritiro significa non avere la capacità di comunicare, di capire perché succedono queste cose, di capire la psicologia di un calciatore. Che si risolve mandando in albergo dei ragazzi chiusi ognuno nella propria stanza? Li si priva dell’affetto, li si mette in un carcere punitivo. Mano a mano del passare dei giorni, vedevo sempre più giù e depressi i ragazzi, che non riuscivano a reagire, quindi ho deciso che non ci saranno più ritiri.
Per fare una battuta, già li sopportiamo la domenica, e chi li vuole sopportare per un’intera settimana? Li facciamo quindi sopportare alle loro mogli, compagne e famiglie.

Un suggerimento per il calciomercato? Togliete dai vostri giornali la pagina del mercato. Perché se una squadra afferma quali sono i propri obiettivi di mercato, finisce sempre per perderli. Invece della pagina del calciomercato, mettete una pagina di cultura. Qualora la società vorrà fare dei movimenti di mercato, lo saprete dai canali ufficiali.
Io credo che gli infortuni ai calciatori siano veri, non credo che mentano, ma si accentuano di più nei periodi neri, quando i calciatori sono sfiduciati. Il Benevento calcio sicuramente ha calciatori infortunati per natura traumatica, e non per la preparazione, e forse qualcuno lo avverte di più per una questione psicosomatica.
Io credo che la partita di Latina faccia parte dei record del calcio, facemmo una partita perfetta se non fosse stato per i soli tre minuti. In coppa sempre a Latina, per 40 minuti abbiamo giocato da soli, abbiamo pure avuto un calciatore che per due volte ha passato al centravanti avversario, la terza volta il centravanti è stato atterrato dal nostro portiere.
Credo che in coppa sia finito questo periodaccio, oggi ho visto per la prima volta una palla sbattuta sull’arbitro che è tornata  verso di noi. Con un calciatore ho detto che se si segna non si è fortunati, e quando si prende il palo si è sfortunati, ma se si segna si è bravi, non fortunati.

Alessandro Pane, allenatore del Pisa.

Nel primo tempo abbiamo visto una gara sottotono per entrambe le squadre, alla fine è andato in vantaggio il Benevento. Noi dobbiamo ripartire dalla prestazione del secondo tempo dove ho visto una squadra dinamica, che voleva fare la gara, per questo sono sereno. Come vedete tante volte le vittorie o le sconfitte dipendono da episodi favorevoli e sfavorevoli. Credo che nessuno però potesse gridare allo scandalo se il Pisa fosse riuscito a pareggiare, perché è riuscito a creare tanto.

Tutte le squadre hanno avuto momenti belli e brutti, e penso che alla fine ci saranno almeno 10-12 squadre che saranno tutte raccolte in pochi punti. Il campo è quello che dà i verdetti, ed è questo il bello, perché ogni domenica si possono ribaltare i risultati della settimana precedente.
In classifica si può ribaltare tutto: basta fare due tre vittorie consecutive, e credo che ai play-off si arriverà con un punteggio non molto alto.