Benevento: ecco le prime parole del mister Roberto De Zerbi

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beneventoPrima “nemico” del Benevento in serie C, e ora alle dirette dipendenze dei giallorossi in Serie A. E’ la seconda grande opportunità della giovane carriera del 38enne Roberto De Zerbi, dopo quella dell’anno scorso, fallita, col Palermo di Zamparini, noto mangia allenatori.

beneventoInviso al popolo beneventano per le sue dichiarazioni quando era sulla panchina del Foggia, quando polemizzava ogni settimana con l’allora tecnico giallorosso Gaetano Auteri, De Zerbi ora parla da nuovo mister del Benevento Calcio, dopo l’esonero di Marco Baroni che questa mattina ha diretto il suo ultimo allenamento con la sua ormai ex squadra. Ai saluti anche il direttore sportivo Salvatore Di Somma, ruolo dirigenziale per il quale, al momento, il presidente Oreste Vigorito non ha ancora annunciato il sostituto.

Ecco le prime dichiarazioni di Roberto De Zerbi come allenatore subentrato, ai microfoni di OttoChannel.

La sua ricetta per risollevare la squadra dall’ultimo posto.
Ricette non ne ho, se ho accettato la chiamata del presidente Vigorito è perché probabilmente reputo difficile, quasi impossibile, ma ritengo che questa squadra, al netto degli infortuni, possa riprendersi dal punto di vista morale e che potrà lottare, non di certo una squadra da ultimo posto che attualmente occupa.

Il tempo che la separa dal suo esordio è minimo, mercoledì trasferta contro il Cagliari che pure ha cambiato allenatore di recente, cosa dirà ai ragazzi stasera in vista di questa partita?
Purtroppo tempo non c’è, però è anche vero che quando si cambia allenatore l’aspetto tattico sia quello meno importante, viene prima l’aspetto mentale.

beneventoLei predilige un grande gioco offensivo con un possesso palla non legato a schemi fissi, anche se ricorre spesso al 4-3-3, sarà questa l’impostazione che darà alla squadra?
Ho in testa qualche cosa, un paio di alternative che però adotterò solo dopo aver conosciuto meglio i giocatori che ho a disposizione, dal punto di vista sanitario e capire le caratteristiche che hanno da dentro. Una squadra che conosco e che tra l’altro è sempre stata allenata da bene da un allenatore che stimo.

Conosce Iemmello che ha avuto a Foggia, e gli altri elementi?
Ne conosco tanti, poi tutto il tempo che sono rimasto a casa ho seguito tante partite tra cui anche il Benevento.

Un messaggio che vuole lanciare alla piazza di Benevento che in passato l’ha vista come rivale alla guida del Foggia. Un messaggio al popolo beneventano.
No, messaggi oggi non bisogna lanciarne a nessuno, bisogna cercare di fare del proprio meglio mettendoci sempre la buona fede, e quando uno dà tutto non ha da rimproverarsi niente. Io sono uno passionale che vive le cose sempre al 100%, quindi lo farò anche a Benevento.

E’ la prova più dura della sua carriera?
Diciamo che le ultime due non le ho prese facilissime, anche se ci sono delle differenze tra Palermo e Benevento come organico.

Cosa le ha chiesto il presidente Vigorito?
Il presidente Vigorito mi ha chiesto di far tornare il sorriso a tanta gente che lo ha perso. Non mi ha chiesto risultati perché è scontato che un presidente li chieda, e io del resto non ho promesso niente se non il massimo impegno e questo è testimoniato dal fatto che anche io mi gioco tanto.