Benevento – Grosseto 3-2.

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Reti: 21′ Montiel (B), 32′ Marotta (G), 35′ aut. Som (G), 56′ Negro (B), 65′ Negro (B).

Benevento (4-3-1-2): Gori; J. Ferretti, Signorini, Mengoni, Som; Agyei, Di Deo (51′ Negro), Espinal; Montiel (38′ Mancosu); Campagnacci, Altinier (69′ Dicuonzo). A disp. Baiocco, Frasciello, Milesi, Buonaiuto. All. Carboni

Grosseto (3-5-2): Lanni; Burzigotti, Terigi, Legittimo (78′ Asante); Formiconi, Onescu, Obodo, Bombagi, Gotti (67′ Giovio); A. A. Ferretti, Marotta (87′ Mancini).
A disp.: Maurantonio, Tedeschi, Biraschi, Colombi.
All.: Cuccureddu

Arbitro: Sig. Stefano D’Angelo della sezione AIA di Ascoli Piceno.
Assistenti: Sigg. Emanuele Giustino Di Federico della sezione AIA di Lodi, e Daniele Argento della sezione AIA di Palermo.
Ammoniti: 20′ Burzigotti (G), 34′ Mengoni (B), 54′ Onescu (G), 74′ Gori (B), 76′ Terigi (G)
Angoli: 3-3 (Pt 2-1 per il Grosseto).
Recupero: Pt 2′, St 4′.

La partita iniziata subito con un clima assurdo sugli spalti, dovuto alle solite contestazioni di buona parte dei tifosi presenti in curva sud, ovvero gli ultras, nei confronti della riconferma sulla panchina giallorossa del mister Carboni: “Il pallone è un’altra cosa”; nei confronti del DS Di Somma e il mancato incontro tra lui e una delegazione dei tifosi: “Di Somma burattino”; e infine anche nei confronti dei compagni di tifo presenti nel settore adiacente dei Distinti e degli altri settori che fischiavano i cori degli ultras: “Come sempre, pubblico di merda” o anche “Siete tutti burattini”; concludendo infine con un’affermazione della propria identità: “Noi siamo la Curva Sud!”

Nei primi venti minuti gli ospiti non si rendono quasi mai pericolosi, ad avere le maggiori occasioni, sia su azione che su calcio piazzato sono sempre i padroni di casa, che difatti passano in vantaggio su una punizione calciata dal limite da Montiel: parabola di destro che supera la barriera e con un Lanni rimasto immobile, si insacca all’incrocio dei pali, è l’1-0.
Andato in svantaggio, il Grosseto ha un moto d’orgoglio ed inizia a macinare azioni su azioni con Mengoni protagonista che blocca un cross di Gotti producendosi quasi in uno dei più maldestri autogol, con Gori che però para agevolmente data la poca velocità raggiunta dalla sfera, e poi sempre Mengoni che manda in angolo un cross basso di Marotta effettuato nell’area piccola.
Al 27′ si accendono gli animi su calcio d’angolo per il Grosseto: dalla curva sud parte un fischio, Espinal crede che sia opera del direttore di gara e tocca la palla con una mano, Montiel blocca la sfera con entrambe le mani, credendo che il gioco fosse stato interrotto, ma subito dopo il signor D’Angelo fischia veramente la massima punizione con la maggior parte dei calciatori di casa rimasti increduli dalla decisione. Immediatamente i giallorossi cercano di giustificarsi con arbitro e assistenti, e dopo un conciliabolo di un paio di minuti, il direttore di gara si ravvede e decide di scodellare in area del Benevento la sfera che verrà poi restituita ai calciatori del Grosseto.
Se inizialmente concordavamo con la decisione presa dall’arbitro, consultato poi il regolamento ci siamo resi conto che la decisione poi presa non ha favorito una squadra e di conseguenza sfavorito l’altra. Il ripensamento della giacchetta nera era a norma di regolamento.
Successivamente abbiamo appreso che il fischio è arrivato dalla parte inferiore della curva sud, nel settore delle Teste Matte che non sono d’accordo con il resto degli ultras presenti nella parte superiore della curva.

La partita riprende e cinque minuti più tardi, e  i toscani pervengono al pareggio con l’ex giallorosso Marotta che servito bene in area calcia di prima intenzione col destro, con Gori che intercetta ma che non può fermare del tutto la conclusione. L’attaccante non esulta con i compagni ed avendo segnato sotto la curva dei suoi ex sostenitori si porta la mano sul cuore in segno di rispetto. Di tutta risposta gli ultras applaudono il gesto post gol di Marotta.
Passano pochi giri di orologio e gli ospiti ribaltano il risultato su una punizione calciata dalla sinistra sulla quale Som interviene in scivolata deviando la sfera nella propria porta, con un Gori che si fa trovare spiazzato dal compagno. E’ il gol del vantaggio, oseremmo dire anche meritato per gli ospiti.

Nel frattempo dalla curva sud, viene innalzato uno striscione contro Antonio Vacca, accasatosi in settimana a Catanzaro: “Mr. RoleCS Antonio Vacca”, seguito da cori contro l’ex giallorosso. Si va a riposo quindi sul 2-1 per il Grosseto.

Alla ripresa dei giochi, è Bombagi che potrebbe portare sul 3-1 il Grosseto, ma la sua conclusione, un tiro a giro indirizzato sul secondo palo, finisce di poco a lato.
La svolta del match arriva con l’infortunio di Di Deo, al posto del quale Carboni fa entrare l’ultimo arrivato Maikol Negro. Passano giusto cinque minuti ed è lo stesso attaccante ex Latina che porta al pareggio il Benevento concludendo in rete una serie di batti e ribatti nell’area toscana, iniziata con una conclusione di Johad Ferretti.
Sul 2-2 ci sono un paio di occasioni per entrambe le squadre: Gotti spara alto sulla traversa, e Negro spedisce di poco a lato.
Lo stesso Negro è l’autore del gol del vantaggio che arriva pochi minuti più tardi: contropiede di Campagnacci sulla destra, palla servita al limite dell’area ad Altinier che si trova spalle alla porta, il centravanti smista per Negro lasciato tutto solo sulla sinistra e quest’ultimo si aggiusta meglio la sfera, mettendo fuori causa il suo marcatore, e di destro la piazza sul palo più lontano con Lanni che nulla può: è il 3-2 per il Benevento che ha controribaltato il vantaggio del Grosseto.

Dopo la rete del vantaggio, inizia la girandola delle sostituzioni per gli ospiti, che però servono veramente a poco, da segnalare ci sono il buon esordio in difesa per Dicuonzo in una linea difensiva a tre, e l’uscita dal campo tra gli applausi da parte dell’ex Marotta con la curva Sud che intona il coro “Rispettiamo chi ci rispetta”, già sentito precedentemente con la dedica rivolta al presidente Vigorito.
Nei quattro minuti di recupero segnalati dall’arbitro non succede niente. E il Benevento agguanta tre punti grazie ad una buona prova di carattere, ma soprattutto grazie all’apporto di un salvifico Negro.