Dopo Crotone Benevento i Gens Samnites “Baroni non è l’unico colpevole”

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Nella serata di ieri, dopo l’ennesima sconfitta del Benevento, questa volta in quel di Crotone, molti sono stati i tifosi giallorossi che partiti in mattinata in direzione Calabria, erano speranzosi che contro una squadra dello stesso calibro, gli Stregoni potessero finalmente acquisire i primi tre punti (o il primo punto) in serie A. Purtroppo non è andata come si sperava, e il ritorno a casa è stato per tutti pieno di angoscia, delusione e rabbia per come è arrivata la settima sconfitta stagionale consecutiva (compresa quella di Tim Cup contro il Perugia).

A fare un punto della situazione, dando degli alibi all’attuale allenatore giallorosso, Marco Baroni, che negli ultimi tempi è diventato sempre più il capro espiatorio dei risultati negativi raccolti finora, ci pensa il gruppo di tifosi Gens Samnites del presidente Raffaele Cielo, che racconta come è andata questa trasferta a Crotone dal loro punto di vista:

beneventoAvevamo solo 4 giorni per metabolizzare la pesante sconfitta con la Roma, ma siccome piove sempre sul bagnato, ecco che scoppia la “grana” doping per il nostro Capitano Fabio Lucioni. A lui va tutta la solidarietà della GENS SAMNITES, perché non spetta certo ad un calciatore fare studi sulla idoneità sportiva di una pomata, soprattutto se a fornirtela è un medico, anzi uno dei medici della tua società. Quindi si è scesi nella città pitagorica con un rododendro in più, e con un ulteriore difensore centrale in meno.

Il primo tempo è stato caratterizzato da una evidente paura per entrambe le squadre, vista la posizione in classifica e le recenti “scoppole” rimediate. Quindi sembrava uno zero a zero annunciato, non certo da buttare per la Strega, ma a due minuti dalla fine del primo tempo ecco che arriva la prodezza di un avversario, che ti manda negli spogliatoi con lo spettro della sesta sconfitta consecutiva.

Il secondo tempo viene di conseguenza approcciato davvero male, sia dal punto di vista della carica agonistica che del gioco di squadra, e puntualmente arriva il gol in contropiede che sembra chiudere definitivamente i giochi, proprio mentre Baroni stava per mandare in campo l’unico vero regista a disposizione, Viola. Tra lo stupore generale, sul 2 a 0 entra un centrocampista ed esce una punta, Coda, quanto meno rivedibile se non proprio “bocciato”. Ed ecco che improvvisamente il Benevento si rianima, la palla scorre più fluidamente nonostante le barricate erette dal Crotone, a dimostrazione che non è il numero di attaccanti in campo a creare problemi alle difese avversarie.

Si sbagliano un paio di gol (quello di Costa a pochi metri – o centimetri? – dalla porta entra nella hall of fame denominata “era più difficile sbagliarlo che farlo”), ma poi arriva la svolta o presunta tale: rigore per la Strega, che persino il VAR conferma. Sguardo al cronometro: è l’83esimo, ci sono ancora almeno altri 10 minuti di tempo per pareggiarla, con gli avversari che si spaventeranno ed i tuoi che si caricheranno a mille. Macché: questo “Settembre Nero 2017” contempla anche un rigore stampato sull’incrocio dei pali dal nostro migliore giocatore visto in campo.

Arrotoliamo striscioni e bandiere, nella speranza che la svolta tattica del terzo centrocampista in mezzo al campo, dotato di fosforo e piede molto ben educato, sia la soluzione giusta per equilibrare questa squadra che ha ampiamente dimostrato di non potere reggere due attaccanti in Serie A, e soprattutto due attaccanti che si pestano i piedi fra loro e non fanno una sola triangolazione in oltre sessanta minuti di convivenza.

beneventoForza e coraggio, popolo sannita, cadere e risorgere è nella tua storia e nel tuo DNA di contadino testardo ed infaticabile. Domenica prossima è Ottobre, chissà che non riservi qualche piacevole sorpresa. Ma soprattutto, ricordiamoci che le squadre messe male come la nostra sono in numero sufficiente per potere pensare di superarne almeno 3 nelle restanti 32 partite. Quindi “sursum corda, semper!”.

Una ultima considerazione la riserviamo ai fanatici del cambio di allenatore, ovvero quelli che devono solo trovare un colpevole, e non si soffermano neanche un attimo ad analizzare la breve storia della nostra prima Serie A. Il sig. Marco Baroni ha ricevuta in dote ben 7 giocatori alla terza giornata di campionato, quindi li ha a disposizione da meno di venti giorni. Inoltre, ha in infermeria 5-6 titolari, ed è costretto a fare giocare “junior” come Gravillon. Se qualcuno pensasse di risolvere i problemi esonerando quest’uomo, forse meriterebbe che ieri avessimo giocato a pochi chilometri da Crotone, ovvero a Rende, in Serie D. Magari avremmo vinto 1 a 0 al 93esimo, e sarebbe tornato a casa felice come un bambino…

[GENS SAMNITES]