Baroni : “Momento difficile, bisogna dare di più”. E spiega le sue scelte

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L’espressione è rabbuiata, ma non potrebbe essere diversamente. Marco Baroni non cerca scusanti per giustificare il periodo nero del suo Benevento. Questi i vari temi affrontati in conferenza stampa.

Cammino – “Nelle ultime 6 gare il nostro è stato un cammino bruttissimo. Credo che la squadra per quello che ha fatto fino ad ora non lo meriti, ma questi sono i fatti e da qui bisogna ripartire. Ho detto alla squadra che bisogna fare qualcosa in più perché è un peccato buttare un campionato in cui la squadra si era ritagliata un ruolo importante sia dal punto di vista del gioco che dell’entusiasmo che aveva creato intorno a sé”.

Responsabilità – “Una partita in cui prendi tre gol contro una squadra che non ha mai tirato in porta non è facile da analizzare, ma è quello che è successo. In questo momento so che qui c’è un gruppo di lavoro che dal 14 di giugno si sta facendo il classico mazzo, come giusto che sia, siamo pagati per questo. Dobbiamo assumerci delle responsabilità e trovare le soluzioni”.

Analisi – “Se in questo momento penso agli episodi negativi do un alibi alla squadra, ma se vado a vedere la prestazione non posso dire che la squadra non ha dato il massimo. La sensazione è che –  per il momento che stiamo passando – la squadra volesse raggiungere l’obiettivo. Abbiamo avuto contro un paio di situazioni incredibili come l’occasione di Lucioni e la parata devastante di Pigliacelli su Ceravolo. Il nostro problema è che andiamo sempre sotto e questo ci pesa come un macigno. io non sono un fatalista, penso che siamo anche noi che dobbiamo spostare gli episodi a favore. In questo momento abbiamo bisogno di fare 95 minuti perfetti perché paghiamo ogni errore”.

Scelte – “Abbiamo quasi sempre giocato con un centrocampista di costruzione e uno di interdizione. La mia priorità stasera era non prendere gol. Chibsah e Del Pinto mi garantivano più copertura, ma non ho inventato nulla. Nel momento in cui questa squadra subisce sempre gol su una situazione d’attacco, volevo ridurre al minimo anche quello. Le azioni la squadra le fa indipendentemente dal centrocampo; è una squadra in cui tutti corrono e tutti attaccano”.

Colloquio – “Avevo la necessità di trasmettere il mio dolore alla squadra a fine gara. Non mi fanno impazzire certi discorsi perché a fine gara ci sono gli animi caldi. Nello spogliatoio non c’era il presidente, con lui ho parlato fuori. Stiamo provando tutti a trovare una soluzione. Si esce da questa situazione perché noi siamo a un bivio e bisogna scegliere la strada giusta per ripartire”.

Classe '90, beneventano dentro e fuori dal campo. Pubblicista dal 2012, laureato in Scienze della Comunicazione. Dal 2009 al seguito dei colori giallorossi con un pc sottobraccio. La B un sogno realizzato, ma non c'è conquista più bella di quella che deve ancora arrivare...