I riflettori di B Marzio si accendono su Lopez (VIDEO)

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Di mestiere Walter Lopez fa il difensore e dribblare gli avversari non è propriamente il suo pane quotidiano. Non è certo per questo, però, che sul corso principale di Benevento gli risulti praticamente impossibile sfuggire alla marcatura (strettissima) da parte dei tifosi che lo fermano praticamente ogni 5 metri per una foto, una pacca sulle spalle o più semplicemente un saluto. Nulla può neanche la sua personalissima scorta d’eccezione, quella che lo accompagna in questa insolita camminata per il centro della città. Ennio Calabrese e Fabrizio Feoli  sono gli angeli custodi per un giorno di Walter Lopez, ma non solo i soli. A girare come due matti attorno ai tre, infatti, ci sono Massimo e Lucio, rispettivamente tre e sei anni: ovvero i due figli del giocatore del Benevento che li porta spesso con sé anche al campo di allenamento o in conferenza stampa. “Io a qui mi sento come a casa, in Uruguay”, racconta subito Walter ai due tifosi indubbiamente incuriositi dalla scelta del loro numero 4 di fare questa passeggiata anche in compagnia della sua famiglia. Infatti al seguito c’è anche Estefanìa, moglie del calciatore, che come lui ha lo sport nel sangue. “Sono argentina ma ci siamo conosciuti in Uruguay: ero lì per un torneo di tennis”, spiega. “Ora vuole fare la modesta – aggiunte Walter – ma è stata anche numero 20 al mondo, poi si è dedicata alla carriera di moglie prima e mamma poi”. Lei lo guarda e sorride.

Intanto ci sono Ennio e Fabrizio che incalzano. Vogliono un’impressione di Lopez sulla tifoseria del Benevento. “Beh, direi bellissima. I miei amici dall’Uruguay alle volte mi dicono che dalla tv sembra addirittura più calda di quella sudamericana”. I due tifosi si guardano fieri e vorrebbero aggiungere sotto voce “…e lo è di sicuro”. In particolare Walter è rimasto colpito dalla coreografia che la curva ha fatto in occasione dell’ultima gara casalinga, il derby giocato contro l’Avellino. “In quello striscione c’è tutta la storia di Benevento: sia come città che come squadra”, spiega Fabrizio. Sì, perché sia lui che Ennio ci tengono molto alle loro radici. E non affatto un caso che una volta arrivati nella piazza dove c’è la chiesa di Santa Sofia iniziano a raccontare a Lopez tutta la storia del monumento oggi patrimonio dell’Unesco. Stessa cosa che accade nei pressi dell’arco di Traiano, vero e proprio simbolo di Benevento e di tutto il Sannio.

A proposito di simboli, Lopez è incuriosito da chi sia quello calcistico per loro tifosi. “Carmelo Imbriani”, rispondono Ennio e Fabrizio praticamente in coro. “Perché avere un beneventano dello spogliatoio, uno che rappresentava la nostra terra, era qualcosa di unico, di irripetibile. Anche se dobbiamo dire che pure tu potresti diventare un nostro modello per il futuro perché incarni alla perfezione il nostro spirito battagliero”. Walter sorride e li abbraccia: “siete troppo buoni, io provo solo a fare del mio meglio. Non ho i piedi di Ciciretti e allora rimedio con la grinta”, aggiunge con una battuta mentre alle sua spalle lo chiama una ragazzina: “E’ possibile un selfie?”, niente grinta con lei e ed è subito pronto per la foto: fuori dal campo il cuore di Walter Lopez è grande così, e a Benevento l’hanno già capito tutti.


FONTE http://www.legab.it/news/news-detail-1/un-po-di-sud-america-in-campania-b-marzio-e-a-benevento.html