Anche il Benevento deferito

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logo_lega_proTra gli undici club di Lega Pro che il Procuratore Federale, esaminati gli atti di indagine posti in essere dalla Procura della Repubblica di Cremona ed espletata la conseguente attività istruttoria in sede disciplinare, ha deferito alla Commissione Disciplinare Nazionale, risulta anche quello giallorosso. Dunque, pienamente rispettate le previsioni che vedevano il Benevento coinvolto per responsabilità oggettiva per sei partite: BENEVENTO-VIAREGGIO (responsabilità oggettiva per il Benevento); BENEVENTO-COSENZA (responsabilità oggettiva per il Benevento con l’aggravante dell’effettiva alterazione del risultato); TARANTO-BENEVENTO (responsabilità oggettiva per il Benevento con l’aggravante dell’effettiva alterazione del risultato); INTER-LECCE (responsabilità oggettiva per il Benevento per il coinvolgimento del tesserato Paoloni Marco); BENEVENTO-PISA (responsabilità oggettiva per il Benevento con l’aggravante della pluralità di illeciti posti in essere); SIENA-SASSUOLO (responsabilità oggettiva per il Benevento per agli addebiti contestati al tesserato Paoloni Marco). L’ultima parola adesso spetta alla Commissione Disciplinare. Il procedimento dovrebbe iniziare il 3 Agosto, ragion per cui verso la metà del mese, si potrebbero conoscere le sentenze definitive. Il Benevento verrà difeso dall’avvocato Chiacchio, uno dei migliori in circolazione nel campo del Diritto Sportivo. La speranza è che il tutto si risolva con un ammenda e non con dei punti di penalizzazione. Queste le altre 10 Società di Lega Pro che sono state deferite: Ravenna Calcio per responsabilità diretta e oggettiva; US Alessandria Calcio per responsabilità diretta; AC Reggiana, US Cremonese, Piacenza FC, Virtus Entella e Calcio Portogruaro Summaga per responsabilità oggettiva; FC Esperia Viareggio, Spezia Calcio e AS Taranto Calcio per responsabilità presunta.Per quanto riguarda invece l’ex portiere giallorosso Marco Paoloni, essendo stato accusato di illecito sportivo, rischia almeno 3 anni di squalifica.

 

A cura di   Giulio Maria Vallone