Daniele Buzzegoli, nato a Firenze il 7 maggio di 33 anni fa, è uno che sa stare al suo posto. Marco Baroni dopo il successo sulla Spal lo aveva dichiarato neanche troppo velatamente che il suo Benevento avrebbe guardato al mercato ponendo il gruppo sopra ogni cosa. Occhio ai dualismi difficili, al mantenimento di una sana armonia di spogliatoio, al remare tutti uniti verso la giusta direzione, per un obiettivo condiviso. Era la priorità morale ed è stata rispettata, perché con l’acquisto di Daniele Buzzegoli il Benevento può aver fatto centro a tutti gli effetti, considerando che oltre all’aspetto caratteriale il classe ’83 toscano vanta anche le peculiarità tecniche adatte al modulo giallorosso.
Baroni lo ha allenato lo scorso anno al Novara, ne ha apprezzato non solo le qualità tecniche ma anche l’atteggiamento al di fuori del contesto-partita. Un centrocampista esperto per la categoria dovrebbe essere l’esempio per i più giovani nell’accettare di buon grado le scelte del tecnico. E Buzzegoli in questo senso è stato sempre encomiabile senza farsi sfiorare minimamente da punte di ipocrisia. “Giocare di più o di meno conta, ma si può essere importanti in altri modi”, disse lo scorso anno alla vigilia della gara con lo Spezia (21 novembre 2015) dopo 8 turni di assenza tra campo e panchina. Ha lentamente conquistato la fiducia di Baroni totalizzando 21 presenze tra regular season e play off, equivalenti a oltre mille minuti tra gare da titolare e da subentrato.
Nel 4-2-3-1 visto nella prima giornata sarebbe stato uno dei due mediani, nel ruolo di regista basso la cui titolarità attualmente spetta ad Andrea De Falco. Bravo con entrambi i piedi, in un 4-3-3 sarebbe il perno centrale, ma in passato ha agito anche da mezzala. In un campionato così estenuante, che vede anche il concetto di “titolarità” del tutto relativo, l’arrivo di Buzzegoli è puro ossigeno per la manovra. Un colpo importante non solo per la cifra tecnica, ma anche per il completamento e l’assortimento della rosa.
