Benevento – Catanzaro 0-0.

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Benevento (4-2-3-1): Baiocco; Dicuonzo, Mengoni, Padella, Som; Davì, Doninelli (53′ Di Deo); Melara, Mancosu (67′ Montiel), Negro (79′ Campagnacci); Evacuo.
A disp.: Piscitelli, Milesi, Celjak, Guerra.
All.: Brini.

Catanzaro (3-4-3): Bindi; Vitiello, Rigione, Ferraro; Marchi, Casini, Vacca, Sabatino; Russotto, Germinale, Madonia (69′ Martignago).
A disp.: Scuffia, Bacchetti, Catacchini, Di Chiara, Morosini, Fioretti.
All.: Brevi.

Arbitro: Sig. Marco Serra della sezione AIA di Torino.
Assistenti: Sigg. Dario Cecconi della sezione AIA di Empoli e Federico Granci della sezione AIA di Città di Castello.
Ammoniti: 44′ Vacca (C), 47′ Padella (B), 64′ Dicuonzo (B), 66′ Melara (B), 94′ Mengoni (B) e Sabatino (C)
Angoli: 6-0 (Pt 2-0)
Recupero: Pt 1′, St 4′.

 

Veramente poche le emozioni in questo incontro odierno tra le due compagini giallorosse fiere rivali da anni nei campionati di Lega Pro. Come maggiori occasioni della partita possiamo contarne giusto un paio, entrambe dei padroni di casa: al 29′ Doninelli scambia al limite con Mancosu, e di sinistro al volo calcia in porta, Bindi si distende ma non riesce ad arrivare sulla conclusione calciata alla sua destra, ma la palla per sua fortuna non conclude la sua corsa in fondo al sacco ma si stampa sul palo tornando in gioco per poi essere spazzata via dalla difesa calabrese; la seconda occasione è in pieno recupero con Mengoni che su calcio d’angolo battuto da Montiel colpisce la palla col ginocchio nell’area piccola, con Bindi che istintivamente mette la mano salvando sulla linea il possibile gol del vantaggio del Benevento.
Non che al di là di queste due occasioni il Benevento abbia fatto vedere chissà che, ma di certo non si può dire altrettanto per il Catanzaro che non ha mai tirato in porta se non dalla distanza, con Baiocco che ha sempre parato agevolmente le conclusioni catanzaresi, a parte una punizione di Russotto dal limite al 52′ sulla quale il portiere di casa non è riuscito a bloccare, con i compagni di reparto che son però riusciti a spazzare evitando maggiori pericoli.

La partita passerà alla storia non tanto per il risultato ad occhiali finale, quanto per i cori e i fischi indirizzati dall’inizio alla fine per uno dei tre ex sanniti che erano in campo oggi al Ciro Vigorito: Antonio Junior Vacca (gli altri due erano il capitano Salvatore Ferraro e l’attaccante Domenico Germinale).
Per quei pochi che non sapessero i motivi dell’astio dei tifosi giallorossi per l’ex Vacca, è presto detto: il giocatore originario di Napoli e vissuto per diversi anni a Benevento, tra settore giovanile e prima squadra, nel mese di dicembre durante il periodo non ottimale di risultati di allora, si permise di fare tra facebook e instagram diverse dichiarazioni che hanno poi offeso i tifosi e la città di Benevento; dichiarazioni in cui difendeva poi il suo operato e respingeva le critiche di scarso impegno che gli erano state fatte precedentemente.
Enorme fu la protesta della torcida giallorossa e la società non potè far altro che rimediare rescindendo il contratto col calciatore che successivamente si accasò a Catanzaro.
Tornando al presente, ogni qual volta Vacca entrava in possesso di palla subito partivano da ogni settore dello stadio una serie di fischi che si arrestava solo quando l’attuale centrocampista del Catanzaro passava ad un compagno.
Al quarto d’ora di gioco del primo tempo sono partiti dalla Curva Sud anche una serie di cori sempre contro l’odiato ex di turno, “Antonio Vacca, Antonio Vacca, ci senti? ci senti? Pezzo di merda! Pezzo di merda!” era solo uno dei tanti.
A fine partita diversi gruppetti di tifosi sostavano davanti il settore della tribuna e continuavano a lanciare improperi e insulti all’indirizzo di Vacca.

Parlando nuovamente del calcio giocato, con questo pareggio il Benevento si vede scavalcare da Pontedera e Salernitana vincenti, scendendo quindi dal 7° al 9° posto in classifica, l’ultimo valido per la griglia play-off, con un +4 nei confronti del Grosseto che quest’oggi ha perso, e che si attesta al 10° posto in graduatoria.