Campana FC: Ritorno in grigionero anche per i fratelli Solinas

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Ultimi due colpi del mercato di riparazione della Campana Futsal sono i fratelli Stefano e Francesco Solinas.
Entrambi provengono da una breve parentesi con i Sanniti Five Soccer dove assieme al padre Antonio Solinas in veste di allenatore, erano andati dopo la precedente esperienza con la Campana. Quindi per i “Solinas Bros” si tratta di un ritorno con i colori grigioneri che avevano già indossato per un biennio dal 2014 al 2016.
Iniziamo la nostra chiacchierata di benvenuto con il più giovane dei due: Stefano, classe 1991, ruolo pivot.

Stefano innanzitutto bentornato alla Campana. Facciamo un excursus storico della tua carriera prima di questo ritorno.
Grazie per il bentornato. Beh, ho iniziato da piccolino con l’under 18 del Ceppaloni e se mi ricordo bene quell’anno c’era anche Vincenzo Ficociello, quindi diciamo che con il mister ci conosciamo da una vita. Poi sono passato alla Simaldone in C2 con la quale ho vinto il campionato assieme a mio fratello Francesco, e disputato la C1 l’anno successivo.
Dopo il biennio alla Simaldone, sono stato per pochissimo tempo col Maleventum non ricordo se giocai in campionato, ma di sicuro feci la preparazione; per motivi di lavoro mi sono trasferito a Milano e lì ho fatto l’under 21 con il Toniolo, collezionando anche un paio di presenze in serie B.
Al mio ritorno a Benevento sono passato al Telese dove ho vinto il campionato di serie D, nuovamente con Francesco, poi al Solopaca, Benevento Futsal e infine sono venuto per la prima volta alla Campana per due anni fino allo scorso giugno; il resto è storia recente col passaggio ai Sanniti e il ritorno in grigionero.
Qui conosco quasi tutti i ragazzi della squadra, alcuni sono veri e propri amici tipo Antonaldo, Domenico, con i quali usciamo anche la sera, siamo proprio compagni. Per il resto mi trovo con tutti perché sono ragazzi con i quali è facile legare.

Diciamo che in parte hai anticipato anche la prossima domanda: quali sono stati i motivi del ritorno alla Campana Futsal?
Il mio ritorno alla Campana è da ascrivere alla delusione che c’è stata con i Sanniti, sia chiaro, in generale non è stata una brutta esperienza, piuttosto si è trattato di una situazione che mi ha fatto un po’ riflettere e guardare attorno, trovando poi quelle persone che ti vogliono bene e che ci tengono.
Nonostante tutto, quando finisce un campionato e lasci una squadra, la Campana ti lascia sempre la porta aperta per ritornare perché per loro il primo obiettivo è quello di divertirsi.
Enzo Ficociello mi ha chiamato e mi ha fatto piacere ritornare con l’intenzione di cercare di fare del mio meglio.

Che differenze hai trovato tra quando hai lasciato la squadra e il tuo recente ritorno?
Nel mio precedente biennio alla Campana ricordo un bellissimo primo anno; il secondo anno invece complici anche delle incomprensioni con la precedente dirigenza, delle mancanze che avevo fatto presente anche al presidente Piero, decisi di andarmene perché non avevo più la convinzione di potermi allenare al meglio. La differenza principale risiede nel fatto che ora la Campana ha uno staff dirigenziale diverso rispetto a prima.

Anche in questa nuova/vecchia esperienza con la Campana, ritrovi ancora una volta al tuo fianco tuo fratello Francesco.
E’ una vita ormai che gioco con Francesco: alla Simaldone abbiamo iniziato a militare nella stessa squadra, con lui ci sono degli alti e bassi: a volte mi trovo e a volte no, e questo capita spesso tra fratelli, anche perché a volte può capitare di svolgere lo stesso ruolo, ma in generale siamo diversi sia tecnicamente che tatticamente, l’unica cosa che ci accomuna è l’avere come piede naturale il sinistro.

Prima di passare la parola a Francesco, volevo un tuo commento sull’attuale campionato fatto finora dalla Campana.
Sì, quando stavo con i Sanniti ho visto che la Campana aveva un buon margine di miglioramento, cosa che poi è effettivamente avvenuta. Devo dire che mi ha sorpreso il posto in classifica: non mi aspettavo che resisteva in prima posizione per così tanto tempo, però il campionato è lungo sia per noi (ora che sono con la Campana), sia per le altre squadre. Quando ero con i Sanniti dicevo: Sì siamo terzi/quarti, ma il campionato è lungo. Ora dico la stessa cosa perché ci vado cauto, non voglio dire niente sia per scaramanzia che per altro.

Stefano Solinas_Campana_FC
Ora tocca parlare al maggiore dei due fratelli, Francesco Solinas, classe 1988.
Ciao Francesco, bentornato anche a te con la Campana. Come già fatto prima con Stefano vorrei che elencassi le tue esperienze pregresse in campo calcistico.
Dunque, ho iniziato con il Benevento Ferrovia, e già allora conobbi quello che poi sarebbe diventato il mio attuale mister, Vincenzo Ficociello, allora giocatore come me. Successivamente passai con il Benevento in A2 e poi col Napoli Calcio a 5. Altre tappe furono Perugia, Orvieto, Matera, tra A2 e serie B.
Dopo tanto peregrinare per l’Italia col ritorno a Benevento, scesi di categoria andando in C2 con la Simaldone, assieme a mio fratello Stefano, lì vincemmo il campionato e andammo in C1.
Poi passammo al Telese, dove vincemmo un campionato di serie D, e successivamente arrivammo alla Campana con la quale siamo rimasto due anni.
Breve parentesi di questi ultimi mesi con i Sanniti, e ora siamo di nuovo qui con i colori grigioneri.

Da quel che dici, sembra quasi che a parte i tuoi inizi, la carriera sportiva dei fratelli Solinas negli ultimi anni è andata sempre di pari passo.
Effettivamente è proprio così, per farla breve con Stefano abbiamo giocato assieme dalla Simaldone in poi.

Francesco Solinas_Campana_FCPassiamo ad altro: ovvero i motivi del ritorno con i colori grigioneri.
Con Stefano avevamo fatto questa scelta all’inizio della stagione di passare ai Sanniti, poi come succede spesso nel calcio, ci sono state delle incomprensioni con la società, abbiamo avuto delle vedute diverse, però è finito tutto in buoni rapporti, senza problemi e quindi una volta senza più vincoli, abbiamo preferito rientrare alla Campana.
Personalmente ho preferito il progetto della Campana in quanto l’ambiente già lo conosco: a partire da Vincenzo Ficociello con cui ho giocato assieme diverso tempo, ma questa è la prima volta per me con lui come allenatore; il team manager Salvatore Passariello, con il quale c’è un rapporto di amicizia che va oltre il calcio a 5, e infine il presidente Piero.

Un tuo commento al riguardo alla prima posizione in classifica della Campana.
Da esterno vedevo la Campana come una mina vagante, perché grossi nomi in squadra non ne aveva, ma come ben sappiamo nel calcio a 5 (e anche nel calcio a 11) i nomi servono a ben poco; per me era una squadra che poteva essere benissimo tra le prime cinque/sei della classifica.
Adesso che ci sto dentro vedo che comunque c’è un’unione di gioco, un’umiltà, una voglia di difendere e questa non è cosa da poco, nel calcio a 5 ma soprattutto nella serie D, che è un campionato in cui sempre si vedono gol da entrambe le parti, non prendere gol per tre partite con squadre di alto livello come con i Sanniti e con il Lettieri, e poi a Pago Veiano è sintomo di umiltà e di giocarsi la partita fino alla fine.
Questo sta nella bravura dell’allenatore che ha saputo trasmettere questa voglia di difendere a tutta la squadra.

Come vivrai questa ennesima “concorrenza” con tuo fratello Stefano?
Nel calcio a 5 la concorrenza non deve esserci, visto che è uno sport in cui si scende in campo solo in 5, solitamente le squadre sono composte da 12-13 persone, e il minutaggio è sempre basso, quindi si fanno 4-5 minuti ad alti ritmi e secondo me la concorrenza non sussiste. Con Stefano ovviamente facciamo lo stesso ruolo ma abbiamo stili diversi: lui è molto più rapido di me, e io ho caratteristiche tecniche diverse da lui.

Cosa ti senti di promettere alla Campana, quale potrà essere il tuo contributo alla causa?
In attesa del debutto ufficiale io cercherò di dare la mia mano come ho sempre fatto, poi sarà il mister a decidere. Non ci sono problemi nell’ambientarsi perché conosco i ragazzi già da tempo, l’importante è divertirsi perché si tratta di un ambiente dove ci si diverte e forse divertendosi si possono anche ottenere dei buoni risultati.